domenica 22 aprile 2012




Città della cultura della Galizia,Santiago de Compostela,Galizia,Spagna,1999
Piegare il suolo.Stratificare.Sovrappore.Sezionare.
Il progetto non si articola in una serie di edifici separati, ma incide letteralmente le architetture nel terreno al fine di relizzare una struttura che consenta agli edifici e alla topografia di acquisire un ruolo figurale paritario nel paesaggio costruito.


..il suolo può innalzarsi per diventare edificio e l'edificio può infilarsi al di sotto del suolo.. 



La terra anzichè essere concepita come fondo contro cui le costruzioni si pongono, diventa forma.E' un organismo figura-figura in cui architettura e topografia si fondono per diventare figure..



La terra è tagliata, scavata dai percorsi come in un processo naturale d'erosione.. 













L'idea progettuale.                                                                                                      L'obiettivo è quello di creare un organismo in cui sistemi d'informazione e arte, eredità culturale e tecnologie avanzate possono incontrarsi.La collina viene scavata per accogliere l'edificio come se la struttura non fosse costruzione artificiale, bensì paesaggio naturale solcato dai percorsi.Le forme esterne non rivelano le funzioni interne, gli spazi accolgono le funzioni indefinitamente. In questo modo il progetto permette letture espandibili, mentre il programma può modificarsi liberamente.I sei edifici sono associati a due a due per creare l'effetto di un ritmo binato all'interno del sestetto. La prima coppia è costruita dal museo di Storia Galiziana e dal Centro per le nuove Tecnologie; la seconda dall'Auditorium per la musica e dall'edificio per i servizi culturali e l'amministrazione. La terza coppia è costituita dalla Biblioteca Galiziana e dall'Archivio dei periodici. 




Tre diagrammi della pianta medievale della città,della conchiglia e del cammino dei pellegrini costituiscono la fonte genetica originaledel progetto.La deformazione del primo strato diagrammatico (la griglia della città) mediante la sovrapposizione dei due successivi e il processo conclusivo di torsione indotto dall'introduzione di linee di deformazione e di flusso crea un programma genetico interno che li trasforma in dispositivi di codifica.Il centro originale di Santiago è medievale ma si adatta al modello cartesiano che è la base dell'urbanismo a  maglia ortogonale figura-sfondo, laddove gli edifici sono i "pieni" e le strade i "vuoti" residuali. Posizionando il centro cittadino originario dentro il terreno del sito, si supera questo organismo figura-sfondo.I percorsi dei nuovi pellegrinaggi si fondono con la griglia iniziale, deformando, 
nel farlo, tanto la griglia quanto le relative strade e edifici.


La fonte genetica

 La griglia di Eisenman
 Le pieghe.Stratificare il terreno.






Processi di progettazione in Peter Eisenman - "Architettura e modernità"
BLURRING



Verso la fine degli anni ‘80 i due grandi architetti che sembrano rivoluzionare il concetto e le forme architettoniche, attraverso continue sperimentazioni di ricerca concettuale, linguistica ed espressiva, catalizzando l’attenzione del dibattito moderno sono: EISENMAN e GEHRY.

Eisenman, dopo un primo periodo di studio influenzato dall’esperienza della psicoanalisi, dalla conoscenza della geometria booleana e dei frattali, tenta di dare una risposta concreta in termini architettonici ad un problema abbastanza complesso come quello del movimento. Questa tematica, affrontata nel corso dei secoli in maniera differente, strettamente connessa con la scoperta più rivoluzionaria di tutto il Novecento proposta da Einstein secondo cui lo spazio è tempo e l’energia è massa, è associata a quella della velocità intesa come elemento fondante della città industriale.



Quali possono essere considerate le prime architetture “in movimento”?
Molte variazioni e repliche sono state fatte su questo tema a partire dall’architetto futurista Sant’Elia i suoi ascensori panoramici sfreccianti, strade che si raccordano a centrali elettriche o fabbriche, per proseguire poi durante il periodo del costruttivismo russo con Tatlin che dà forma ad una struttura che gira a spirale su se stessa,o Mendelsohn che costruisce una torre in cui sembra prendere consistenza plastica il tema dei campi gravitazionali di Einstein, e Gropius che nella progettazione dell’edificio del Bauhaus organizza spazialmente le masse in modo centripeto.


Dopo il 1925, nonostante alcune esperienze di fluidità spaziale da parte di Wright e Morandi, il problema dell’espressione formale del concetto di movimento subisce una fase di arresto, per essere ripresa solamente con l’idea di Eisenman del Blurring, “sfocamento”, inteso sia come ispirazione concettuale sia come tecnica progettuale.
Esso fa riferimento alle opere pittoriche del futurista Balla (Dinamismo di un cane al guinzaglio) e a Duchamp (Nudo che scende dalle scale) in cui la ripetizione e sovrapposizione della stessa immagine permettono di esprimere, anche in modo sfocato, la successione dei movimenti dell’oggetto rappresentato.
Il primo esempio di analogia con il futurismo italiano e di apparizione del Blurring è rappresentato dal progetto di Eisenman di una casa familiare sulla costa spagnola a Cadice, Casa Guardiola a Santa Maria del Mar, nel 1988. Eisenman, non più architetto tradizionale, ma “artista concettuale” effettua una sorta di operazione “sintattica” dei volumi a ricordare il tema del movimento delle onde del mare sulla spiaggia.
Il duplicarsi delle cose in movimento, tecnica dell’oscillazione, in cui le immagini sfumano e si sovrappongono, seguendo una legge ondulatoria, determinano, attraverso incastri e sottrazioni di corpi ad L, un campo d’azione dinamico con alternanza di vuoti e pieni.
L’aspetto concettuale e formale di questa architettura, che diventa ella stessa una forma di paesaggio, è rappresentata dall’espressione geometrica che le tracce delle onde del mare lasciano impresse sulla sabbia, sempre diverse, cancellate dalle successive e nuovamente riscritte.  



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